Into the Abyss

imageInto the Abyss ritrae Michael Perry, un giovane condannato a morte per l’omicidio di una donna di cinquanta anni ed il probabile coinvolgimento nell’uccisione di altre due persone. Otto giorni dopo essere stato intervistato dal regista tedesco Werner Herzog, Perry è stato giustiziato. Michael nega la responsabilità dei crimini e accusa Jason Burkett, che era anche coinvolto, ed ha ricevuto una condanna a vita. Herzog intervista tutte le persone in qualche modo collegate al caso e l’esecuzione di Michael Perry. Il documentarista afferma chiaramente di essere contrario alla pena di morte, ma allo stesso tempo non condona la natura orribile dei crimini che vengono attribuiti agli imputati. Come dice lui stesso ”I don’t have to like you, but I respect you, and I don’t believe human beings should be executed”.

4815_into-the-abyss-640Dopo aver presentato il caso, le prove e il parere delle autorità, Herzog continua ad intervistare gli interessati circa i loro sentimenti verso la pena di morte, le loro scelte di vita e come vedono la vita e l’essere umano in generale. Le sue domande sono sempre molto pungenti e azzeccate, e quindi lo portano dritto al cuore del problema. Alcuni degli intervistati scoppiano a piangere, altri sembrano realizzare cose su se stessi e la vita di cui non si erano mai resi conto, altri ancora diventano molto pensosi. Nessuno rimane freddo davanti alle parole di Herzog. Ci sono alcuni momenti davvero toccanti. Il regista è in grado di mostrare l’umanità di ogni persona, ma allo stesso tempo ciò a cui sembra più interessato: La loro follia. Dopo aver visto Stroszek, con mio fratello, mi ricordo che ha commentato: “Non c’è una sola persona sana di mente in questo film” e questo di sicuro vale per la maggior parte dei film di Werner Herzog .

into-the-abyss_herzogDopo Into the Abyss Herzog ha realizzato una serie TV chiamata On Death Row, che è una sorta di continuazione di questo documentario. Posso solo immaginare che lui stesso è rimasto profondamente cambiato da quello che ha scoperto con questo film. C’è qualcosa di inspiegabilmente agghiacciante, ma allo stesso tempo affascinante nel soggetto da lui scelto. Essendo anch’io un convinto detrattore della pena di morte, apprezzo l’approccio di Herzog. Lui stesso ha dichiarato più volte che non è un fan del cosiddetto cinéma vérité, per come sostiene lui il compito di un documentarista non è quello di essere neutrale che significa egli ritiene che il regista non deve essere neutrale. Se si vuole creare un buon documentario non serve a niente elencare una lista di fatti, sarebbe troppo noioso e difficilmente si riuscirebbe a trasmettere un messaggio. La verità non esiste comunque. Anche se non c’è niente di “inscenato” o di fittizio in Into the Abyss si tratta lo stesso di un’esperienza molto cinematica. Il film ha una colonna sonora, la fotografia è tutt’altro che appariscente, ma comunque molto distinta e bella a modo suo. Herzog stesso oltre a condurre le interviste, funge anche da narratore. Come con tutti i film di Werner Herzog si provano un ampio spettro di emozioni, ho riso e ho pianto, e visto che si tratta di una storia è vera il film mi ha colpito molto di più di come potrebbe fare un opera di finzione.

IntoTheAbyss1Questo film va diritto al cuore della natura umana come niente che ho visto prima. È spaventoso, ma allo stesso tempo è reale. Le persone in questo film certamente hanno fatto cose inspiegabilmente orribili, ma rimangono pur sempre esseri umani. Herzog tratta ognuno dei suoi intervistati come tale. Dà a tutti la possibilità di spiegarsi. Mentre parlano con Herzog, alcune delle persone sembrano rendersi conto di quanto sembrano assurde le loro convinzioni, se espresse ad alta voce. Herzog non taglia i momenti in cui le persone si fermano e non parlano: A volte il silenzio è più potente di qualsiasi parola. Lo sguardo sui volti delle persone, il loro modo di dire le cose, i loro manierismi: Come per il migliori attori riescono a dire molto di più delle sole parole. Certamente gli intervistati si rendono conto di essere ripresi, ma ci sono dei momenti in cui sembra possibile di vedere la vera persona, per quanto sia possibile conoscere veramente (o completamente) una persona.

intotheabyssHerzog riesce a catturare l’essenza dell’essere umano e quello che è il suo cuore. Sarà il suo approccio intuitivo, quasi istintivo, il suo accento tedesco, la sua voce calma e rilassata, ma molto probabilmente è la sua onesta che rendono questo film un capolavoro. Sono rimasto davvero sorpreso da questo film. A volte ti lascia senza parole. L’atmosfera è pesante, ma allo stesso tempo stranamente molto gratificante. Herzog ci lascia molto su cui riflettere. Qual è il significato della vita? Come fanno le persone a diventare quello che diventano? Come si può pensare che la pena di morte abbia alcun senso? Come dice Herzog si tratta di un principio del Vecchio Testamento (occhio per occhio), ma, come aggiunge giustamente (secondo me): “I’m pretty certain that Jesus would not have been an advocate of capital punishment.”

Voto 5.75

Scritto da : Redazione

Di quando in quando la Redazione prende vita e pubblica articoli tutti suoi. Com'è possibile? Nessuno lo sa...

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