Hands on: Battlefield 1

Quando DICE e EA hanno annunciato Battlefield 1 c’è stata una certa sorpresa da parte della community. Ambientare il gioco nella prima guerra mondiale, invece di proporre improbabili scenari pseudo-futuristici è sembrata una scelta bizzarra.

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Non che questo tipo di shooter sia estraneo al periodo storico ma se guardiamo a Call of Duty, che continua a inserire sempre più tecnologia, armi e gadget futuristici, tornare al fucile a colpo singolo fa strano. La scommessa di DICE è quella di poter divertire i giocatori anche con armi più primitive e ambientazioni variate. Battlefiled 1 l’abbiamo provato per voi a EA Play!

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Prima di mettere le mani sul gioco però abbiamo visto l’adrenalinico trailer che tutti hanno già potuto vedere online e abbiamo seguito un esaustivo briefing. DICE ha scelto di concentrarsi su tre elementi: distruzioni, armi e meteo. Per quanto riguarda le distruzioni gli sviluppatori promettono un terreno di gioco in continuo mutamento. Case distruttibili, buchi nel terreno, ripari che si sbriciolano sotto i colpi del nemico. Stessa cosa per il terreno sotto i nostri piedi in cui si formano buche e piccoli avvallamenti in seguito a potenti esplosioni. Buche che possiamo usare a nostro vantaggio come coperture temporanee. La meteo è variabile in modo dinamico ed è possibile che una partita che inizia sotto il sole termini sotto una pioggia scrosciante. Le condizioni avverse riducono visibilità e accuratezza e cambiano in modo sostanziale non solo l’esperienza di gioco ma anche la tattica da adottare. Per finire le armi. Ce ne sono parecchie da selezionare nei vari loadout e variano dai mitra ai fucili a pompa alle pistole. Quattro le categorie disponibili: assalto, medico, supporto e scout. Potete facilmente immaginare le differenze tra questi tipi di personaggi! Non mancano ovviamente i veicoli. Ad ogni respawn sulla mappa possiamo scegliere se utilizzare un tank o un aereo da guerra! Per finire, DICE ha introdotto i Behemoth. Si tratta di veicoli giganteschi, ad esempio un dirigibile, dotati di immensa potenza di fuoco. L’entrata in campo di un Behemoth significa la morte dal cielo e l’unica cosa è concentrare il fuoco su di esso. Spettacolare gli schianti del dirigibile. L’abbiamo visto abbattersi su un gruppetto di case distruggendole fino alle fondamenta.

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Finalmente, dopo aver appreso queste novità abbiamo potuto giocare. La nostra partita era ambientata nel nord della Francia. Un terreno collinare punteggiato da casette, mulini a vento e alberi. Il caos della battaglia è immediato. Visto che in gioco c’erano 64 giocatori che si contendevano vari punti di controllo, la concentrazione di piombo nell’aria era decisamente elevata. Nel nostro team di 5 persone abbiamo fatto del nostro meglio per seguire le indicazioni del leader del gruppo che ci indicava l’obiettivo primario. Avanzando a zig zag per evitare i proiettili nemici, sfruttando coperture temporanee o nascondendoci dietro uno dei nostri tank mentre l’aviazione del nostro team cercava di sbarrare l’avanzata dei team avversari. Battlefield 1 è adrenalinico ed esaltante. Ci ricorda il vecchio Medal of Honor, quello ambientato nella seconda guerra mondiale. Dopo qualche minuto di gioco la superiorità della nostra squadra è risultata schiacciante anche se l’arrivo di una fitta nebbia sul campo ha disorientato tutti. La situazione ha cominciato a sbandare perché se prima era facile avvistare i nemici in arrivo verso i punti di controllo, con il favore della nebbia era decisamente più difficile. La strategia deve adattarsi per forza in questi frangenti e dopo qualche minuto di tensione abbiamo recuperato il controllo. L’elemento meteo è quindi ben più di una feature estetica ed è assolutamente vero che ha un impatto sulla partita.

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Il tempo speso in compagnia di Battlefield 1 non è stato molto ma ne siamo usciti con ottime impressioni. Presto arriverà una alpha aperta al pubblico e potrete provare anche voi il titolo in attesa del suo rilascio previsto per fine ottobre.

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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